mercoledì 20 ottobre 2010

Basta Bugie..andate a lezione!

LEGGE 133 E DDL GELMINI 1905: LA PROTESTA DELL’ASSURDO


 Tutti ci lamentiamo dell’attuale Università Italiana. Tutti diciamo che per far ricerca bisogna fuggire all’estero. Tutti vediamo che così non và. Ma il cambiamento spaventa e scatena le proteste: PROTESTE ASSURDE!


 Legge 133 e DdL 1905: LA VERITÀ…TUTTO IL RESTO È MENZOGNA!


IL DIRITTO ALLO STUDIO… Nel 2009 per la prima volta TUTTI gli aventi diritto hanno avuto la BORSA DI STUDIO, grazie a 135 milioni di euro destinati ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. Fino ad oggi solo 140.000 dei 180.000 ragazzi idonei riuscivano ad ottenere la borsa di studio e l’esonero dalle tasse universitarie. Nel 2009 il governo ha anche stanziato 65 milioni per nuove residenze universitarie, per un totale di 1.700 posti letto in più.


I TAGLI… Per risparmiare risorse la nuova legge prevede la fusione degli atenei più piccoli e la razionalizzazione delle facoltà, che per ogni ateneo non potranno essere più di 12. Saranno inoltre passati in rassegna tutti gli oltre 5000 corsi di laurea oggi attivi. Per gli atenei con problemi di bilancio, le università che continueranno a utilizzare più del 90% dei finanziamenti statali per le spese fisse (personale e ammortamenti) verranno inibite dal bandire concorsi per nuove assunzioni. 


..E IL MERITO! Nel 2009 una parte dei fondi destinati alle Università è stata elargita sulla base di criteri di MERITO. Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, circa 525 milioni di euro, è stato distribuito in base alla QUALITÀ DELLA RICERCA (2/3 del fondo) e DELLA DIDATTICA (1/3 del fondo) degli atenei. Sfatiamo il mito dei fondi alla ricerca: in Europa il finanziamento è del 3% del PIL, in Italia è dell’1%. VERO: ma, mentre in Europa il 2% proviene da fondi privati, in Italia il finanziamento è tutto pubblico! Con la Riforma, i ricercatori dopo 6 anni potranno ottenere, solo in base ad una valutazione OGGETTIVA delle ricerche svolte e delle loro pubblicazioni, l’abilitazione nazionale a docente di seconda fascia. Solo chi avrà lavorato potrà divenire professore. Non basterà quindi essere “ricercatore”, ma occorrerà aver svolto ricerca pubblicata e didattica valutata anche dagli studenti (vengono introdotte 250 ore di didattica obbligatoria e retribuita). La Sinistra Universitaria (RUA-UDU), appoggiando queste proteste, si rende uno strumento (molto rumoroso e colorato, ma poco efficace) in mano a pochi soggetti che vogliono permanere nelle loro rendite di posizione e che trarranno grandi benefici nel lasciare la situazione immutata.


BASTA BUGIE . . . ANDATE A LEZIONE!