una bella delegazione da Ferrara e provincia ha preso parte a Dedalo, la festa nazionale di Azione Universitaria, dal 21 al 23 Luglio. Tra dibattiti politici, presentazioni di libri, giornate in spiaggia, vicini di stanza poco raccomandabili e discoteche molto "particolari", abbiamo passato 3 giorni stupendi con i nostri "compagni" universitari di tutta Italia.
Ma non è stata solo un occasione di divertimento e di riflessione politica giovanile: venerdì mattina il Ministro Gelmini è intervenuta per darci quello che la destra universitaria sta aspettando da molto tempo: una nuova riforma meritocratica concreta ed incisiva.
Purtroppo le polemiche dei giorni seguenti all'interno del PDL hanno impedito che venisse dato ampio spazio ad una riforma che è appena passata in Senato, quasi silenziosamente, complici i giornalisti che erano più impegnati a seguire chi piace disfare e non chi per la prima volta tenta di costruire qualcosa di importante.
I punti principali della riforma, che vede nella meritocrazia il punto di riferimento, sono:
- il mandato dei rettori non può superare 8 anni, e possono essere sfiduciati in caso di cattiva amministrazione;
- membri esterni che possono aggiungersi al Senato Accademico, per collegare meglio l'Ateneo con le varie realtà presenti sul territorio;
- contratto triennale per i ricercatori, rinnovabile, a seguito del quale può essere assunto se risulta meritevole; etrà per diventare di ruolo passa da 36 a 30 anni;
- abilitazione nazionale per diventare docenti di ruolo;
- controllo presenza a lezione dei professori e loro valutazione sulla didattica da parte di un ente preposto;
- fondo nazionale per il merito;
- modifica dell'assegnazione dei fondi alle Università.
La maggior parte delle nostre istanze sono state raccolte efficacemente e ci auguriamo tutti che nel lungo percorso che il testo dovrà fare tra le 2 Camere non ci siano tentativi di "diluire" la riforma, cercando di accontentare il maggior numero di persone o aiutando qualche barone che vede intaccarsi il proprio centro di potere.
Detto questo, attendiamo l'approvazione definitiva della riforma, l'avvio del nuovo anno accademico e il primo insediamento dei nostri rappresentanti negli organi universitari.
In alto i cuori!